Titolo dell’opera: Deucalione e Pirra
Autore: Orazio (o Flaminio) Fontana
Datazione: 1565-71
Collocazione: Los Angeles, Getty Museum
Committenza:
Tipologia: Piatto
Tecnica: Maiolica istoriata
Soggetto principale: Deucalione e Pirra gettano le pietre
Soggetto secondario: Deucalione e Pirra in preghiera davanti alla statua di Temi
Personaggi: Deucalione, Pirra, esseri umani creati dalle pietre
Attributi: Pietre, tempio di Temi, esseri umani creati (Deucalione, Pirra)
Contesto: Scena all’aperto
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini: www.getty.edu/art/gettyguide/artObjectDetails
Bibliografia: Ravanelli Guidotti C., Le Metamorfosi “vulgari” d’Ovidio sulla maiolica italiana, in Die reception der Metamorphosen des Ovid in der neuzeit: der antike mytos in text und bild, Hermann W. – Horn H.-J. (a cura di), Gebr. Mann Verlag, Berlino 1995, pp. 85-97; Hess C., Italian ceramics. Catalogue of the J. Paul Getty Museum Collection, Getty Publications, Los Angeles 2002, pp. 192-197.
Annotazioni redazionali: Piatto trilobato che, come indicato dal catalogo, serviva agli ospiti per sciacquare le mani fra una portata e l’altra o all’occorrenza poteva essere usato come vassoio. I tre lobi sono decorati secondo lo stile delle grottesche, intervallati da figure marine in mare. Secondo Guidotti dopo il 1520, Deucalione e Pirra, diventa uno dei miti ovidiani che ricorrono più frequentemente nelle maioliche istoriate, insieme a: Atteone mutato in cervo, Piramo e Tisbe, Fetonte, Peleo e Teti, Esaco ed Esperia, Apollo e Dafne e Perseo e Andromeda. La maiolica, badandosi sui testi di divulgazione del ‘400, offre la possibilità di usare il mito come "evasione dalla realtà: abbandonando il lettore ad un giuoco illusorio d’”istorie”, in forza dell’artificio del maiolicaro, esso fece si che una materia tanto terragna diventasse strumento di fantasia, di seduzione e di eleganza" (Ravanelli Guidotti, 1995, p. 97).
Al centro del piatto sono rappresentati Deucalione e Pirra, con il capo coperto, nell’atto di lanciare le pietre e sullo sfondo il momento in cui i due si rivolgono a Temi. L’immagine riprende nei dettagli l’incisione di Salomon (Cfr. scheda opera 36), sia per la scelta di raffigurare i due momenti del mito, sia per le posture dei personaggi.
Agnese Altana