30: Deucalione e Pirra

Titolo dell’opera: Diluvio mitologico

Autore: Lelio Orsi

Datazione: 1550 ca.

Collocazione: Modena, Galleria Estense (già Rocca di Novellara ?)

Committenza:

Tipologia: Dipinto

Tecnica: Affresco

Soggetto principale: Nettuno sul cocchio trainato da cavalli marini, provoca il diluvio

Soggetto secondario: Figure maschili e femminili cercano di mettersi in salvo

Personaggi: Nettuno, figure femminili e maschili

Attributi: Tridente (Nettuno)

Contesto: Scena in mare

Precedenti: Lelio Orsi, disegno preparatorio del Diluvio mitologico, Londra, British Museum

Derivazioni:

Immagini:

Bibliografia: Mostra di Lelio Orsi, catalogo della mostra Reggio Emilia 16 Luglio – 30 Settembre 1950, Salvini R. – Chiodi A. M. (a cura di), Stab. Tipo-Litografico dei Fratelli Rossi, Reggio Emilia 1950, pp. XIV-XV, scheda n. 2; Romani V., Lelio Orsi, Aedes Muratoriana, Modena 1984; Monducci E. - Pirondini M., Lelio Orsi, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo (Milano) 1987, pp. 72-73; Bonsanti G., Lelio Orsi per Novellara: linee di ricerca su affreschi e medaglie in  Lelio Orsi e la cultura del suo tempo, Bentini J. (a cura di), Atti del Convegno Internazionale di studi, Reggio Emilia – Novellara, 28-29 Gennaio 1988, Nuova Alfa Editoriale, Bologna 1990, pp. 113-122; Miarelli Mariani I., Novellara Rocca in Cieri Via C., L’arte delle Metamorfosi. Decorazioni mitologiche nel Cinquecento, Lithos, Roma 2003, pp. 242-243.

Annotazioni redazionali: L’affresco, in monocromo violetto, staccato e riportato su supporto di vetroresina, oggi conservato alla Galleria Estense a Modena, proviene da un gruppo di opere, probabilmente presenti in due sale attigue nella Rocca di Novellara, realizzati da Lelio Orsi nel 1550 ca. e di cui fanno parte anche: la storia di Deucalione e Pirra (Cfr. scheda opera 31), l’Omaggio a Diana e una scena con Costellazioni e divinità. L’opera realizzata da Lelio Orsi per la famiglia Gonzaga, ha anche un disegno preparatorio conservato al British Museum (Cfr. scheda opera 29), dal quale Popham nel 1967, desunse l’esistenza dell’affresco, nascosto nei depositi della Galleria Estense. Ai tempi della mostra del 1950 questo affresco non era noto e gli altri tre venivano collegati da Salviati ad un periodo intorno agli anni ’40. In realtà la datazione va posticipata oltre il 1546, anno della fuga dell’Orsi da Reggio. Nell’affresco sulla sinistra troviamo la figura di Nettuno sul suo cocchio, non chiaramente visibile a causa dello stato di conservazione dell’affresco, ma desumibile anche dal disegno preparatorio, il dio ubbidendo a Giove, scatena il diluvio:

Lui, Nettuno, col suo tridente percuote la terra: quella

trema, e le scosse aprono la via all'acqua.

Straripando i fiumi erompono in aperta campagna

e travolgono seminati, piante, greggi, uomini

(Ovidio, Met., libro I)

Al centro notiamo delle figure che cercano di mettersi in salvo su alcune barche, mentre sulla destra una donna e i suoi bambini sono sferzati dal vento e si avvicinano ad alcune figure al riparo dove spicca l’uomo quasi rassegnato seduto per terra.

Agnese Altana