15: Deucalione e Pirra

Titolo dell’opera: Deucalione e Pirra

Autore: Domenico Beccafumi

Datazione: 1520 ca.

Collocazione:Siena, Palazzo Bindi Sengardi (oggi Casini-Casuccini)

Committenza: Famiglia Venturi

Tipologia: Dipinto

Tecnica: Affresco

Soggetto principale: Deucalione e Pirra raccolgono e gettano le pietre da cui nasce un nuovo genere umano.

Soggetto secondario: Deucalione e Pirra si dirigono verso il tempio di Temi.

Personaggi: Deucalione, Pirra, uomini  e donne appena creati.

Attributi: pietre, tempio di Temi, uomini creati (Deucalione e Pirra)

Contesto: Scena all’aperto

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini:  Classici dell’arte. L’opera completa del Beccafumi, a cura di G. Briganti e E. Baccheschi, Rizzoli, Milano, 1977, p. 94, n. 70 (particolare del tondo); P. Torriti, Beccafumi. L’opera completa, Electa, Milano 1998, p. 99 (tutta la volta).

Bibliografia: Sanminiatelli D., Beccafumi, Bramante Editrice, Milano 1967, n. 31m; Classici dell’arte. L’opera completa del Beccafumi, Briganti G. -  Baccheschi E. (a cura di), Rizzoli, Milano 1977, pp. 93-96; Guerrini R., Dal testo all’immagine. La <<pittura di storia>> nel Rinascimento, in Memoria dell’antico nell’arte italiana, Settis S. (a cura di), Einaudi, Torino 1985, tomo II, pp.60-73; Pinelli A., Il “picciol vetro” e il “maggior vaso”. I due grandi cicli profani di Domenico Beccafumi in Palazzo Venturi e nella Sala del Concistoro, in Domenico Beccafumi e il suo tempo, Electa, Milano 1990, pp. 622-651; Torriti P., Beccafumi. L’opera completa, Electa, Milano 1998, pp. 97-108; Dubus P., Domenico Beccafumi,Adam Biro, Parigi 1999; De Romanis A, Siena – Palazzo Bindi Sergardi, in Cieri Via C., L’arte delle metamorfosi. Decorazioni mitologiche nel Cinquecento, Lithos, Roma 2003, pp. 337-339.

Annotazioni redazionali: Quest’opera fa parte della serie di affreschi realizzati da Domenico Beccafumi per il Palazzo Bindi Sengardi, oggi Casini-Casuccini a Siena, che si collega alla scena del diluvio precedente (Cfr. scheda opera 14).  Il piccolo tondo con la scena, posto all’estremità destra della volta, si concentra sul momento successivo al diluvio, in cui Deucalione e Pirra gettano le pietre alle loro spalle. Sullo sfondo viene rappresentato il momento in cui i due coniugi si dirigono al tempio di Temi, per pregare la dea di aiutarli a ripopolare il mondo ormai deserto, unendo le due fasi della vicenda in un’unica opera, sulla scia della tradizione delle illustrazioni di Bonsignori (Cfr. scheda opera 09) e Bernard Salomon (Cfr. scheda opera 36). Il consiglio della dea sarà proprio quello di gettare le pietre che, nella scena principale, già hanno assunto fattezze umane. Deucalione e Pirra sono raffigurati nell’intento di chinarsi a raccogliere le pietre, così come anche Peruzzi li aveva raffigurati negli affreschi per la villa Farnesina nella Sala delle Prospettive (Cfr. scheda opera 12), avvalorando l’ipotesi che il Beccafumi avesse partecipato attivamente alla decorazione del fregio. Sul volto della donna si nota un’espressione d’incredulità e sorpresa, ispirata probabilmente dal fatto che inizialmente il vaticinio della dea era risultato misterioso e di difficile interpretazione: <<gettatevi dietro le spalle le ossa della grande madre>> (Ovidio, Met., I, v. 383). La stessa Pirra, nel mito, si rifiuta inizialmente di adempiere al compito datole, credendo di dover profanare la tomba della sua stessa madre. Solo dopo aver compreso che per “ossa” altro non s’intendevano che le pietre della madre terra (la grande madre, la natura), i due tentano di eseguire il compito sperando che vada a buon fine.

Agnese Altana