13: Deucalione e Pirra

Titolo dell’opera: Deucalione e Pirra

Autore: Domenico Beccafumi

Datazione: 1520-30 ca.

Collocazione:Firenze, Fondazione Horne

Committenza:

Tipologia: Dipinto

Tecnica: Olio su tavola

Soggetto principale: Deucalione e Pirra gettano le pietre da cui nasce il nuovo genere umano

Soggetto secondario:

Personaggi: Deucalione, Pirra, uomini e donne appena creati

Attributi: Pietre, tempio di Temi, esseri umani appena creati (Deucalione, Pirra)

Contesto: Scena all’aperto

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini: Torriti P., Beccafumi. L’opera completa, Electa, Milano 1998, p. 109

Bibliografia: Sanminiatelli D., Beccafumi, Bramante Editrice, Milano 1967, p.76, n.5; Classici dell’arte. L’opera completa del Beccafumi, Briganti G. – Baccheschi E. (a cura di), Rizzoli, Milano 1977, p. 88; Angelini A., Domenico Beccafumi 1519-1527, in Domenico Beccafumi e il suo tempo, Electa, Milano 1990, pp. 126-127, scheda n.16; Torriti P., Beccafumi. L’opera completa, Electa, Milano 1998, pp. 109-110; Dubus P., Domenico Beccafumi,Adam Biro, Parigi 1999.

Annotazioni redazionali: Comunemente indicato come fronte di un cassone, il dipinto poteva, al contrario, ornare le pareti di una stanza patrizia, ipotesi basata anche sulle dimensioni dell’opera, piuttosto grandi per un cassone (Angelini, 1990). Lo stile e le figure affusolate ricordano gli affreschi di Beccafumi realizzati per Palazzo Bindi Sengardi  (Cfr. scheda opera 15) con cui possono essere messi in relazione sia per una certa vicinanza cronologica e per il rapporto diretto con l’esperienza raffaellesca delle Logge Vaticane e la decorazione della Villa Farnesina, da cui Beccafumi trarrà insegnamento, ma anche per lo stile caratterizzato da un tratto rapido nel raffigurare i personaggi. La scena, tratta dal mito di Deucalione e Pirra, si concentra sul momento in cui i due protagonisti, dopo essersi rivolti alla dea Temi, di cui si vede il tempio sul fondo, interpretato il vaticinio della dea, gettano le pietre alle loro spalle, che danno vita agli uomini e donne, nuovo genere umano. La metamorfosi dalle pietre è rappresentata nelle sue diverse fasi: ad alcune pietre è spuntata solo la testa, mentre da altre già compare il busto e molte figure sono in piedi completamente trasformate. Al contrario di quanto indicato nel testo latino (Deufc12), i due protagonisti non hanno il capo coperto. La posizione rimanda anche al fregio di Baldassarre Peruzzi per la Farnesina con lo stesso soggetto (Cfr. scheda opera 12).

Agnese Altana