09: Deucalione e Pirra

Titolo dell’opera: Deucalione e Pirra

Autore: Anonimo incisore veneziano della seconda metà del XV secolo

Datazione: 1497

Collocazione: Giovanni dei Bonsignori, Ovidio Methamorphoseos vulgare, Zoan Rosso, Venezia 1497, f.6r

Committenza: Lucantonio Giunta

Tipologia: Incisione

Tecnica: Xilografia

Soggetto principale: Deucalione e Pirra gettano le pietre che si trasformano in uomini e donne

Soggetto secondario: Sullo sfondo Deucalione e Pirra pregano la dea Temi

Personaggi: Deucalione, Pirra, figure maschili e femminili

Attributi: Pietre, tempio di temi, uomini appena creati (Deucalione e Pirra)

Contesto: Scena all’aperto

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini: visualiseur.bnf.fr/CadresFenetre

Bibliografia: Guthmüller B., Mito, Poesia, Arte. Saggi sulla tradizione ovidiana nel Rinascimento, Bulzoni, Roma 1997, pp. 240-250.

Annotazioni redazionali: L’incisione è tratta dall’apparato illustrativo a corredo del testo di Giovanni dei Bonsignori, l’Ovidio Methamorphoseos vulgare, (Deufm14), composto fra il 1375 e il 1377 che rappresenta una delle prime traduzioni in lingua volgare dell’opera ovidiana e a cui vennero affiancate una serie di 52 xilografie per la stampa del 1497. Sebbene l’opera fosse realizzata con l’intento di presentare le Metamorfosi di Ovidio aggiungendo un’interpretazione allegorica che non si scontrasse con la fede cristiana, fu oggetto di censura. Il motivo non coinvolgeva il testo scritto bensì le illustrazioni che rappresentano una grande novità per il loro "spirito rinascimentale" (Guthmüller, 1997, p. 244), infatti, seguendo una certa aderenza al testo e ai modelli figurativi, nelle xilografie c’era una numerosa presenza di figure nude, giustificate dal mito e dal personaggio rappresentato. Per questo motivo le nudità furono coperte con tocchi di colore per scelta dell’editore Lucantonio Giunta, che, in questo modo, poté pubblicare comunque l’edizione senza dover chiedere all’incisore di ridisegnare le immagini. Questa serie di illustrazioni sarà comunque fonte d’ispirazione per le raccolte successive, come le incisioni di degli Agostini (Cfr. scheda opera 19), anche se la scelta rappresentativa sarà meno audace. In questo caso siamo di fronte alla seconda incisione dedicata al mito di Deucalione e Pirra, che porta i chiari segni dell’intervento di copertura delle “vergogne” dei personaggi nudi. Dopo essersi salvati dal diluvio (Cfr. scheda opera 08) i due protagonisti giungono al monte Parnaso e nell’illustrazione vengono rappresentati i due momenti della vicenda successivi al diluvio: sullo sfondo Deucalione e Pirra sono in preghiera davanti a Temi e in primo piano assistiamo al lancio e alla metamorfosi delle pietre in un nuovo genere umano. Deucalione è colto nell’atto di piegarsi e raccogliere una pietra, mentre Pirra in piedi ne lancia una, entrambi sono a capo coperto, seguendo gli ordini di Temi. Dietro di loro la maggior parte delle pietre hanno terminato la loro trasformazione in esseri umani compiuti, eccetto per due figure ancora a terra, un uomo e una donna, di cui l’autore raffigura la fase finale della metamorfosi.

Agnese Altana