12: Apollo e Dafne

Titolo dell'opera: Apollo e Dafne

Autore: Anonimo artista copto del VI sec. d.C.

Datazione: VI sec. d.C.

Collocazione: Ravenna, Museo Nazionale (probabilmente dall'Egitto)

Committenza:

Tipologia: placchetta eburnea

Tecnica: incisione/graffito su avorio

Soggetto principale: Dafne e Apollo

Soggetto secondario:

Personaggi: Apollo, Dafne, Cupido

Attributi: cetra (Apollo); piedi in forma di radici d'alloro (Dafne)

Contesto: campestre in prossimità di un fiume

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini:

Bibliografia: Giraud Y., La fable de Daphné. Essai sur un type de métamorphose végétale dans la littérature et dans les arts jusqu'à la fin du XVII° siècle, Droz, Ginevra 1969, p. 152; Lexicon Iconographicum Mythologiae Classicae, Zurigo-Monaco 1986, III, 1, p. 347, cat. n. 35

Annotazioni redazionali: Si tratta probabilmente di una creazione copta, in quanto altre opere prodotte in questo stesso ambito presentano un'iconografia simile. Non sembra che l'artista abbia voluto realizzare una raffigurazione di tipo narrativo, ha scelto piuttosto di presentare i due personaggi principali con quegli attributi e caratteristiche che ne avrebbero permesso l'immediato riconoscimento. Apollo, sulla sinistra, suona la lira; sopra di lui vola Cupido, che ha scagliato la freccia dell'amore verso il dio, e quella dell'odio verso la ninfa; a destra, infine, è raffigurata Dafne. La sua metamorfosi in alloro è in atto: i piedi, infatti, hanno già perso l'aspetto umano, sono parte del tronco, le cui radici sono conficcate nel terreno. Interessante risulta la presenza di un uccello in volo verso il basso fra i due personaggi: secondo Giraud (1969, p. 152), potrebbe trattarsi del corvo di Apollo, tuttavia, sembra più probabile che l'artista abbia qui raffigurato un uccello acquatico, al fine di localizzare meglio la scena, e ricordare che la metamorfosi della ninfa fu determinata da suo padre, il dio-fiume Peneo, quando questa nella fuga giunse presso le sue rive.

                                                                                            Elisa Saviani