Titolo dell'opera: Apollo e Dafne
Autore: Anonimo artista del II-III sec. d.C.
Datazione: 200 d.C. circa
Collocazione: Corning (N.Y.), Museo del Vetro (proveniente da Kerch, probabilmente importato da Antiochia)
Committenza:
Tipologia: vaso di vetro dipinto
Tecnica: pittura su vetro
Soggetto principale: Dafne e Apollo
Soggetto secondario:
Personaggi: Apollo, Dafne, Photos, Ladone
Attributi: faretra (Apollo); piedi e gambe in radici di alloro (Dafne); urna/cornucopia (Ladone); tirso (Photos)
Contesto: campestre con fiume
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini:
Bibliografia: Müller V., Die typen der Daphne-Darstellung, in "Mitteilungen des deutschen archäologischen Instituts", 44, 1929, p. 63, fig. 5; Giraud Y., La fable de Daphné. Essai sur un type de métamorphose végétale dans la littérature et dans les arts jusqu'à la fin du XVII° siècle, Droz, Ginevra 1969, p. 78; Lexicon Iconographicum Mythologiae Classicae, Zurigo-Monaco 1986, III, 1, p. 347, cat. n. 39
Annotazioni redazionali: Corre tutt'attorno questo vaso la raffigurazione del mito di Dafne, attraverso i suoi personaggi principali i cui nomi sono chiaramente specificati in greco. Tale raffigurazione non è di tipo narrativo, si sofferma, piuttosto, su di un momento ben preciso: quello della metamorfosi della ninfa. Su di un lato del vaso è raffigurato Apollo, che sembra quasi volare per raggiungere la sua Dafne, seguito da Photos, che secondo Platone rappresentava il desiderio amoroso per la persona lontana, ma in questo caso, più che per la persona lontana, forse per quella che rifugge l'amore dell'altro. Tuttavia, Apollo non riesce a raggiungere in tempo la ninfa, poiché la riconosciamo qui già in parte trasformata: Dafne, infatti, nella sua fuga, giunta in prossimità del fiume Ladone, suo padre, spossata e disperata, aveva chiesto a quest'ultimo di salvarla, ed il dio-fiume aveva pensato di trasformarla in un albero d'alloro per non farla afferrare dal dio. Dafne quindi si volta indietro verso Apollo, che sopraggiunge trafelato, ma ormai le sue gambe, divenute radici, sono già conficcate nel terreno, ed è chiaro che presto il suo corpo diverrà tronco ed il dio non riuscirà ad averla. Interessante è la presenza accanto a Photos, qui al posto di Cupido, del fiume Ladone, padre di Dafne, secondo la versione arcadica del mito. Ladone è raffigurato come un vecchio seduto sopra il ramo di un albero, con un ramoscello frondoso in mano: non sembra di poter riconoscere qui il classico attributo dei fiumi, l'urna, come elemento che lo caratterizzi, è piuttosto la presenza della scritta, come nel caso di Photos, a permetterne l'identificazione.
Elisa Saviani