40: Apollo e Dafne

Titolo dell'opera: Apollo e Dafne

Autore: Barthel Beham

Datazione: 1525 circa

Collocazione:

Committenza:

Tipologia: stampa

Tecnica: acquaforte

Soggetto principale: Dafne e Apollo            

Soggetto secondario:

Personaggi: Apollo, Dafne

Attributi: braccio sinistro in forma di ramo d'alloro, piedi in forma di radici (Dafne)

Contesto: riva di un fiume

Precedenti: Liberale da Verona, Apollo e Dafne, xilografia, fine XV sec. (Cfr. scheda opera 27); Albrecht Dürer (attr.), Apollo e Dafne, xilografia in C. Celtes, Quatuor Libri Amorum, Norimberga 1502 (Cfr. scheda opera 28); Maestro IB con l’Uccello, Apollo e Dafne, xilografia, inizio XVI sec. (Cfr. scheda opera 29); Agostino Veneziano, Apollo e Dafne, acquaforte, 1515-1518 (Cfr. scheda opera 35)

Derivazioni:

Immagini: 

Bibliografia: Stechow W., Apollo und Daphne, Studien der Bibliothek Warburg, Leipzig 1932; Giraud Y., La fable de Daphné. Essai sur un type de métamorphose végétale dans la littérature et dans les arts jusqu'à la fin du XVII° siècle, Droz, Ginevra 1969, p. 249, nota 3

Annotazioni redazionali: Quest’incisione sembra rapportarsi direttamente alla serie che aveva avuto origine da un’opera di Liberale da Verona (Cfr. scheda opera 27): in particolare Barthel dovette conoscere sia la versione di Dürer (cfr. scheda opera 28), o di un suo diretto seguace, in quanto egli fu il suo maestro a Norimberga, ed anche la versione di Agostino Veneziano (Cfr. scheda opera 35), a cui sembra rifarsi più da vicino, giacché, una volta cacciato da Norimberga, poiché accusato di ateismo, egli si trasferì in Italia e fu attivo anche a Roma, nella bottega del Baviera, dove lavorò lo stesso Agostino. Rispetto all’opera del Veneziano i due protagonisti sono qui invertiti nella posizione: Apollo, infatti, è raffigurato sulla destra, mentre Dafne sulla sinistra, ma sembra rispettato quel movimento quasi contrapposto dei loro corpi, con la ninfa che qui vorrebbe fuggire verso sinistra, ed il dio che, quasi con un’espressione di spavento, si ritrae verso destra, anche se i due si guardano ed i loro volti sono opposti rispetto ai movimenti dei corpi. Apollo, privo dei classici attributi, presenti invece nell’incisione di Agostino, è qui completamente nudo, ed è visto di spalle, anziché frontalmente, con una particolare attenzione da parte dell’artista alla resa dei muscoli della schiena, forse memore ancora degli studi düreriani e soprattutto in riflesso delle opere ammirate a Roma. La figura di Dafne, invece, sembra ripresa in tutto e per tutto dalla Dafne del Veneziano, con la stessa posizione delle braccia, e lo stesso modo di raffigurare la metamorfosi, di un braccio e dei piedi in radici. 

Elisa Saviani