23: Giove, Semele e la nascita di Bacco

Titolo dell’opera:

Autore:

Datazione: 140 - 150 (tardo adrianeo)

Collocazione: Monaco, Gliptoteca (da Roma)

Committenza:

Tipologia: rilievo

Tecnica:

Soggetto principale: corteggio di Bacco in processione

Soggetto secondario:

Personaggi: Bacco, Arianna, satiro maschio, satiro Femmina Eros, Semele, Aion, Papposileno, Demetra, personaggi del corteo bacchico.

Attributi: barba e cantharos (Bacco); ubriachezza (Papposileno)

Contesto:

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini: http://www.ac-nancy-metz.fr/enseign/lettres/LanguesAnciennes/Ariane/fichiers/ariane_dionysos.htm

Bibliografia: Matz F., Die dionysischen sarkophage, Gebr. Mann, Berlin 1968, II N 84; Merkelbach R. I misteri di Dioniso, Nuova Atlantide, Genova 1991, Ill. 57; Gasparri C., ad vocem “Dionysos”, in Lexicon Iconographicum Mythologiae Classicae, Verlag, Zurigo-Monaco 1992, III, 211 p.556; Kossatz - Deissmann A. ad vocem “Semele”, in Lexicon Iconographicum Mythologiae Classicae, Verlag, Zurigo-Monaco 1991, VII, 11b, p.721; Turcan R., Les sarcophages à representations dionysiaques. Essai de cronologie et d’histoire religiouse, Paris 1966, p. 488 e ss. ; Turcan, R., Messages d'outre-tombe: l'iconographie des sarcophages romains, De Boccard, Paris 1999.

Annotazioni redazionali: a partire da sinistra vediamo Dioniso e Arianna distesi su un carro a quattro ruote. Il dio appare barbato, adulto, alza il corno per bere. A sinistra un satiro ed eros con una fiaccola. A destra di Dioniso un satiro con un otre di vino seguito dalla coppia di centauri che tirano il carro. La donna centauro tiene in mano un albero e poggia un braccio attorno al collo del maschio. In mano ha un boccale di vino mentre il centauro tiene in mano un corno da cui bere. Un satiro con la verga pastorale guida la coppia e collega il gruppo di Dioniso e Arianna all’altro gruppo con Semele. La madre del dio precede il carro nunziale su un carro guidato da una coppia di leoni (Merckelbach, 1999) Gasparri invece  vi riconosce due trigri (Gasparri, 1992). In ogni caso ognuno di questi animali è un animale sacro a Dioniso. Semele tiene un boccale nella mano alzata mentre dietro di lei c’è un eros con una fiaccola. La coppia di leoni bardati con ciuffi di edera è guidata da un Eros alato. Dietro Semele vediamo una donna con una fiaccola e un bicchiere alzato, generalmente identificata con Demetra. Se fosse la divinità, il bicchiere conterrebbe la bevanda sacra (kykeòn), consumata durante i rituali misterici capace di inebriare e mettere in comunicazione gli iniziati con il mondo degli immortale. Sull’estrema destra due satiri portano a braccia Papposileno ubriaco. È piuttosto difficile riuscire a identificare con certezza tutti i personaggi che partecipano al corteggio di Bacco e che lo seguono nelle pompé trionfali. Specie nel caso di Arianna e Semele, l’identificazione corre sul filo della posizione o dell’atteggiamento, perché entrambe sono matrone/compagne del dio. Le due donne mortali, rese immortali da Bacco, seguono la divinità e fanno al contempo da esempio per il defunto: come loro egli potrà rinascere a nuova vita. Il concetto di resurrezione e rivitalizzazione di cui Bacco è portatatore in prima persona nei sarcofagi con la rappresentazione della nascita, in quelli con il trionfo si mostra compiuto. Semele e Arianna partecipano attivamente, a differenza delle altre baccanti, all’immortalità di Bacco, alla sua capacità rigenerativa e la loro presenza su rilievi per sarcofagi connette il defunto con la possibilità di immortalità. Il piccolo portatore di fiaccola, punta la fiamma verso Semele, tenendola verso l’alto in segno di vita (Cfr. scheda opera 19). Egli ha un valore di purificazione e d’iniziazione, usa la fiamma per preparare l’apoteosi che avverrà anche se secondo Turcan, non andrebbe letta come un Eros, ma come Aion, personificazione d’eternità. Più che un corteggio trionfale infatti, si tratterebbe di un corteggio iniziatici a cui non tutti possono partecipare. Inoltre nel caso di Semele, il valore della fiaccola, e con essa del fuoco, assume un valore di immortalità (Cfr. scheda opera 22). Mentre nelle rappresentazioni della nascita di Dioniso, Semele compare come una normale madre dopo il parto, qui, la donna partecipa al corteggio del figlio, già morta e salvata. Semele è velata come secondo l’iconografia delle imperatrici che hanno beneficiato della consacrazione e guadagnato l’apoteosi. Il fatto che non ci siano gli elefanti a trainare il carro di Bacco e che invece questo compito spetti ai Centauri, si spiega con il passaggio dall’epoca Severiana a quella antoniniana, dal gusto meno esotico nonostante la connessione di ogni trionfo Bacchico con il trionfo sugli indiani. Inoltre, la biga con gli elefanti fa parte del repertorio figurativo dell’apoteosi “solare”, anch’essa debitrice di simbologie e iconografie orientali. Il corteggio di Bacco però, viaggia libero da qualsiasi fonte e iconografia prestabilità, per l’eterogeneità dei rappresentanti e il quantitativo di richiami. Basti pensare al Sileno ubriaco, che connota il corteggio di un valore di festa e richiama il legame tra Bacco e il vino. Secondo un’interpretazione di Merckelbach il satiro e l’eros con la fiaccola indicherebbero lo svolgersi dell’apoteosi durante la notte. Lo stesso soggetto con Semele guidato dal carro con pantere condotte da Eros si trova su un rilievo architettonico del cortile Ottagono in Vaticano risalente alla fine del II sec. d.C. e su un Sarcofago conservato agli Uffizi proveniente dalla Collezione Caprinica della Valle. Su quest’ultimo, Bacco, poggiato a un satiro su un carro guidato da Centauri è preceduto dal carro di Semele trainato da tigri, carro questa volta affiancato da un corteo d’Indiani prigionieri.

Francesca Pagliaro