Un cane attraversava un fiume con un pezzo di carne in bocca. Vide la propria immagine riflessa nell’acqua, credette che si trattasse di un’altra cagna con un pezzo di carne più grosso, e, lasciando andare il suo, balzò giù per afferrare quello dell’altra. Ecco come fu che rimase senza l’uno e senza l’altro: all’uno non ci arrivò perché non c’era; all’altro perché esso fu portato via dalla corrente. Questa è una favola adatta per un uomo avido.
Esopo, CLXXXV;Fedro, I, 4.