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LODOVICO DOLCE, Le Trasformazioni, Canto sestodecimo, p. 170

 

Pasife fu l’abominosa moglie

Del Re; laqual s’inamorò d’un Toro;

E di lui fe contente le sue voglie

Dentro una Vacca di sottil lavoro.

Adunque in petto feminil s’accoglie

Cosi sozzo appetito? Io ben u’honoro

Donne mie con la lingua e con l’inchiostro;

Ma questa è brutta infamia al nome vostro.

 

Nacque de l’empio e scelerato amore

Un mostro di statura orrenda e strana:

Dal cinto in giù conforme è al genitore,

D’indi sino a la testa ha forma humana.

Cresceva il Mostro a danno e a disonore

Di tutta Creta: ogn’un se gli allontana;

Però, che quanti egli potea trovarne,

Stracciava, e si pascea d’humana carne.